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Premesso che non ritengo
utile organizzare manifestazioni tematiche nel nostro settore, ma che
ovviamente ognuno ha idee diverse che rispetto, debbo dire che la
manifestazione e' riuscita nel suo intento, e faccio i complimenti agli
organizzatori, che hanno messo in piedi questo evento , riuscendo a
riunire una quantita' non indifferente di macchine, ma molto piu'
importante di persone, tutte interessate all'argomento. Pochi, pochissimi
visitatori esterni, ma moltissimi, diciamo almeno una cinquantina, gli
appassionati del nostro giro intervenuti. Bravi, avete lavorato ed avete
raggiunto il traguardo.
La disposizione dei tavoli recanti le macchine e' stata studiata, come
spiega l'organizzatore Bruno Grampa, per dare l'idea, entrando e
percorrendo il corridoio centrale, dello scorrere del tempo, con sulla
destra tutte le macchine Commodore e sulla sinistra quelle Sinclair,
affacciate in base al periodo di produzione e messa in commercio.Appena
entrati troviamo tutta la serie dei Pet Commodore, completissima , portata
da Roberto Bazzano, mentre in casa Sinclair , ZX80, ZX81 ed i cloni
americani. Proseguendo poi troviamo VIC20, il C64, vecchio e nuovo, il
C128, e dall'altra parte lo Spectrum , in varie versioni, ed alcuni cloni.
Proseguendo ancora, troviamo da una parte tutto il mondo Amiga,
rappresentato piu' che degnamente da Davide Bressanini e da Erik
Cristille, mentre in casa Sinclair, il QL . In fondo si trova il futuro di
queste macchine, cioe' i cloni italiani e non della Spectrum, illustrati
in modo impeccabile dai relativi progettisti. Su un tavolo a parte, Andrea
Valvassori ripara le macchine guaste, dotato di tutto il necessario.
Debbo dire che la parte piu' interessante e' stata il parlare con le
persone: le macchine ormai, salvo qualche caso, le conosco a memoria, e,
sempre salvo qualche caso, sono tutte comunissime, d'altro canto le due
case di home computer sono le piu' note. Pero' le persone hanno sempre
qualcosa di nuovo da dire, da raccontare, e per me imparare ogni volta
qualcosa, qualche dettaglio tecnico, qualche pezzo di storia, e'
sicuramente la parte piu' stimolante della manifestazione. |
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Lasciatemelo dire ...
quando ci vuole ci vuole ... il pranzo e' stata una presa per il culo in
pieno. Pagare 25 euro per un pranzo da mensa aziendale, e' veramente
ridicolo. Ok, se si trattava di pagare l'uso della sala, allora tanto
valeva far pagare il biglietto ed andare a mangiare in una trattoria
decente. Niente antipasti, pane non salato, lasagne insipide, unte e
riscaldate al momento. Arrosto industriale, carote precotte ... meno male
le patatine erano decenti. Porzioni scarse e molto disomogenee. Dolce ? un
(UNO) profitterol bianco ed uno nero. FINE. Ok, i varesotti non brillano
certo dal punto di vista gastronomico, ma in qualunque trattoria della
provincia di Novara, e non solo, con 20 euro si mangia dall'antipasto al
dolce, abbondante e di qualita' decisamente superiore. Come se non
bastasse il servizio e' stato lento e molto freddo. |