I preparativi
Parto da casa di buona mattina, arrivo a Settimo torinese prima del previsto, causa traffico praticamente inesistente, dove mi attende Vincenzo Scarpa. Partiamo quindi alla volta di Torino e dopo aver gironzolato un po'a causa di lavori che impediscono al navigatore di fare il suo lavoro, raggiungiamo la zona della mostra, dove parcheggiamo poco fuori l'area chiusa da sbarre delle vie all'interno del parco del valentino. Elia e Chiara ci raggiungeranno davanti all'ingresso della mostra.
La mostra
La mostra si trova nel palazzo della Societa' promotrice delle belle arti, situato nel parco del valentino. Quando anche l'ultimo ritardatario e' arrivato, entriamo nel palazzo, il cui ingresso e' coperto a mo di tenda da strisce di plastica morbida trasparenti, tipo quelle usate nei capannoni industriali, che ritroveremo anche all'interno, come separazione tra le varie sale. 
Paghiamo il biglietto di 7 euro e ci avventuriamo nella prima sala. All'ingresso prendiamo una cartolina ricordo della mostra ed il depliant delle manifestazioni organizzate in contemporanea con questa, sempre attinenti il design industriale torinese. Le persone presenti non sono molte, ne arriveranno un po' nella tarda mattinata.La mostra e' strutturata in varie sale comunicanti,divise per tematica. L'illuminazione e'a mio giudizio carente,in molti casi insufficiente.E' vietato fare foto, pessima abitudine italiana, per vendere poi un costoso catalogo (32 euro).
Nella prima sala sono presenti le macchine da scrivere storiche di olivetti,assieme ad alcune attrezzature utilizzate nella produzione in fabbrica, fresatrici,alesatrici,ecc Proseguendo nelle stanze, troviamo una stanza dedicata alle macchine da scrivere portatili, poi una dedicata alle calcolatrici, con esposta la famosa Divisumma 14, progettata na Natale Capellaro, la prima macchina al mondo ad eseguire le 4 operazioni. Si prosegue in un'altra stanza, con calcolatrici di vario tipo, per passare poi in un'altra sala con i altre macchine da scrivere e calcolatrici piu' moderne, anche se con moderne intendiamo sempre anni 70. Il salone attiguo a questa ultima parte, contiene arredamento Olivetti, perche' olivetti pensava proprio a tutto l'ufficio, fornendo soluzioni complete.
Si accede quindi ad una sala dove e' stata riprodotta una Elea ... oddio, in realta' c'e' solo un pannello di comando del calcolatore, con blocchi di polisterolo stilizzati a riprodurre le unita' di memoria; molto adatta sicuramente ad una mostra sul design come questa, sicuramente meno indicata per noi retrocomputeristi. Nella stanza successiva ancora macchine da scrivere, con una parete dedicata alla Valentine,per poi passare ad una stanza, purtroppo buia , dedicata alle programma 101 e 203. L'ultima stanza dedicata alle macchine , raccoglie la Logos 9, l'M20, il quaderno, l'M10, alcuni telefoni. Iniziano poi le sale dedicate alla documentazione fotografica, di cui tutto molto interessante, particolarmente la mediateca. non ho apprezzato invece le proiezioni sui 4 lati di piccole stanzette, mi hanno fatto solo venire il torcicollo. Nel complesso direi che la mostra e' stata fatto molto bene, ha senza dubbio raggiunto il suo obiettivo, quello di rappresentare il design di olivetti. forse per noi retroman c'erano poche macchine :)

Un video della mostra

La pausa pranzo
  Abbiamo a disposizione circa un'ora per la pausa. Avendo in programma una cena come si deve, non vogliamo appesantirci, per cui pensiamo ad un kebab, visto che e' abbastanza diffuso ormai ed e' un'alternativa migliore alla pizza. Troviamo aperto un posto che Elia conosce, in zona universitaria, dove prendiamo un panino con il kebab, che e' l'equivanente di quella che qui da noi e' la piadina con il kebab, e poi un falafel, stesso stile arrotolato del kebab. Buono tutto, ma ci hanno riempito veramente troppo lo stomaco, avrammo fatto bene a prendere uno solo dei due.
Ivrea, il museo

 Ci rechiamo ad Ivrea per visitare il museo ma ... e' chiuso. Evidentemente l'apertura in queste giornate avveniva solo se si prenotava ... ma come fare a prenotare se al numero di telefono del museo risponde sempre un fax ? Certo che si sono presi delle belle vacanze, dal 15 Giugno al 15 Settembre, quasi come le vacanze scolastiche :)
In mancanza del museo, cerchiamo di goderci Ivrea, con qualche bella passeggiata, anche se il caldo prima e la pioggia poi, fanno di tutto per farci desistere dai nostri buoni propositi. La cosa positiva e' che ammiriamo un sacco di belle ragazze, visto che oggi siamo in gita tra uomini,possiamo anche lasciarci andare a tutti i commenti che vogliamo.

A fianco una foto ravvicinata della fontana che vi trovate all'ingresso in Ivrea, con un altorilievo in bronzo raffigurante la faccia di Camillo Olivetti

La cena
  Per la cena, ho prenotato alla trattoria "Monferrato", proprio in centro ad Ivrea, ad un passo dalla piazza del municipio.
 

La trattoria "Monferrato" si trova a pochi passi dalla piazza del municipio, in fondo ad una breve stradina che si dirama dal fondo della piazza, non visibile dalla stessa perche' sfalsata di pochi metri. Avevamo prenotato la sera prima e trovato posto senza difficolta', per cui alle 20, come concordato, ci presentiamo all'ingresso. Un piccolissimo disimpegno, all'interno del quale si trova in modo quasi ingombrante un pianoforte verticale, separa l'ingresso dal locale vero e proprio, un'unica stanza a forma di L,in cui lo spazio mancante del salone e' occupato dalla cucina. Veniamo accolti da una ragazza sudamericana, un nuovo acquisto rispetto all'ultima visita, che risale a qualche anno fa. Ci viene fatto scegliere il tavolo, tra quelli da 4 persone disponibili, e possiamo quindi accomodarci. L'arredamento e' sobrio e caldo,tavoli e sedie in legno, ambiente raccolto, soffitti a volta, alle pareti quadri che rappresentano la vecchia ivrea, raccontano del carnevale, riportano foto di personaggi passati di qua. Curioso un quadro costituito semplicmente da un vetro che lascia vedere dietro una nicchia nel muro con una bottiglia; era usanza quando si costruiva una casa, fare una piccola nicchia dove mettere una bottiglia di vino dell'anno di costruzione della casa stessa. La tavola e' apparecchiata con una bella tovaglia aragosta di cotone, con posate di metallo molto pesanti, con doppio calice ed ampio sottopiatto di una nota casa di ceramiche. Gia' presente un cestino con pane a fette, molto morbido e grissini fatti in casa. Dopo poco arriva il patron della trattoria, che salutiamo amichevolmente, che ci ricorda che la specialita' sono gli antipasti, che da soli costituiscono una piccola cena, quindi ci consiglia di prendere prima quelli e poi ordinare il primo. Sentendomi quasi offeso, come se non sapesse che siamo veri mangioni, gli dico che possiamo ordinare direttamente non solo i primi, ma anche i secondi, e lui si fa una risata assieme a noi. Iniziamo quindi con il giro di antipasti, tutte pietanze non banali, frutto di una ricerca gastronomica ed una sperimentazione sui sapori, con sempre presente l'attenzione verso il territorio. 

Si inizia con Melone porto e menta, fresco e piacevole al palato, anche se non sono un amante di questa cucurbitacea, lo apprezzo.

Bruschetta lardo e noci,un ottimo lardo di Arnad con abbinata una mezza noce, il tutto su una fetta di pane lievemente riscaldato ma un po' troppo abbrustolito.

Insalata di noci e prosciutto,in maionese: ottima, la noce copre totalmente il gusto del prosciutto, che diventa un riempitivo, e sgrassa anche completamente la maionese,della quale non si percepisce per nulla la sensazione di untuosita'.

Mocetta grana e rucola,molto delicato questo salume,ed una volta tanto preparato senza esagerare con la rucola,come vedo quasi sempre fare, al punto tale che spesso copre il sapore della mocetta o della bresaola quando viene usata.

Carote grigliate,non le solite carote industriali tutte uguali,ma carotine dell'orto, morbide e dolcissime,cotte al punto giusto.

Zucchine in carpione,marinate con aceto, cipolla,pomodoro ed alloro: una preparazione veramente ottima, un carpione per niente acido

Una verdura amara, molto amara, simile ad una piccola pannocchia di insalata,della quale mi e' sfuggito il nome.

Cipolle arrosto con ripieno di amaretto, un piccolo capolavoro,dolcissima la cipolla,ma ancora abbastanza presente per contrastare il dolce amarognolo dell'amaretto.

Peperoni con bagna cauda, dolcissimo il peperone, perfetta la bagna cauda, nella versione torinese, con molto meno aglio di quella astigiana.

Crespelle con tartufo,una crespella abbastanza anonima ma condita con generose scaglie di tartufo.

Fettina di Polenta con  gorgonzola, buona, ma decisamente classica

Conclude il giro degli antipasti il classico Fritto misto alla piemontese, composto da mela, rana, semolino, amaretto, crocchetta di patata impanati e fritti molto bene, senza presentare assolutamente sensazione di unto. Ogni antipasto e' stato descritto con precisione dalla ragazza che li ha serviti, alternandosi a volte con il titolare: e' una cosa che apprezzo molto e considero incida nel giudizio sul servizio. Troppo spesso mi trovo in locali dove, sopratutto nei giri di antipasti soliti qui in piemonte, vengono servite tante portate ottime ma alla fine rimangono dei dubbi circa la composizione, perche' non sono stati spiegati.

Passiamo ai primi: la scelta e' ampia e difficoltosa, perche' tutte le possibilita' sono interessanti. Io scelgo dei Tagliolini alla crema di noci , i miei commensali Tagliolini alle ceneri,che sono conditi con una crema di olive, e Tagliolini ai porcini. La pasta presenta un'ottima cottura, oltre che una consistenza che fa pensare ad un tipo di pasta non certo industriale.Il condimento a base di noci e' forse un po' asciutto,ma sicuramente molto saporito e trasmette un profumo di noce piacevolissimo,che accompagna il gusto.

Come secondo scelgo del comune roastbeef, nonostante la presenza di altre scelte molto piu' attraenti, perche' voglio stare un po' leggero.I miei commensali prendono Cinghiale in salsa di mirtilli, un piatto che conosco molto bene per averlo provato altre volte, e che io stesso ho consigliato loro. Il roastbeef e' cotto alla perfezione, almeno dal mio punto di vista, cioe' esattamente quell'attimo dopo l'essere al sangue. Il taglio e' sottile ma non eccessivamente. Lo condisco con olio di oliva extravergine De Cecco, limone, sale e pepe. Ottimo risultato, una carne di quelle che fa sentire il suo gusto e non solamente la sua consistenza.

Saltiamo il dolce,in quanto gia' sazi, prendiamo un buon caffè, dopo il quale ci viene portato un vaso con mirtilli sotto spirito, un liquore poco alcoolico che ricopre mirtilli molto maturi, decisamente un bel digestivo per la serata.

Dopo aver saldato il conto, il titolare si e' fermato a fare qualche chiacchera con noi, accompagnandoci all'uscita, lasciandoci quella sensazione piacevole di essere stati a casa di amici e non al ristorante. Meno male che ci sono ancora locali come questo.

Proposte per il futuro
Senza dubbio occorre allacciare rapporti sia con gli organizzatori di questa mostra, sia con i prestatori delle macchine, perche' non e' possibile che retrocomputing e cultura ufficiale continuino a marciare su due binari paralleli.

Stiamo pensando di organizzare una visita al museo all'aria aperta di olivetti, che fa visitare i luoghi storici ad ivrea, ed ovviamente una cena, visto che abbiamo raccolto il depliant di una trattoria ad Alice che fa delle serate a tema molto ghiotte, ed a prezzi contenuti.

Il sito ufficiale del Museo di architettura industriale a cielo aperto di Ivrea se non dovesse funzionare, qui c'e' la Copia Locale

Video di presentazione del MAAM