Carmagnola

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Stato: Italia
Regione: Piemonte
Provincia: Torino
Coordinate:
Latitudine: 44° 51′ 0′′ N
Longitudine: 7° 43′ 0′′ E
Altitudine: 240 m s.l.m.
Superficie: 96,38 km²
Abitanti:
26.550 20-12-06
Densità: 257 ab./km²
Frazioni: San Bernardo, Salsasio, San Giovanni, San Michele Grato, Cappuccini, Casanova, Tuninetti, Vallongo, Motta e Corno 
Comuni contigui: Poirino, Villastellone, Carignano, Lombriasco, Ceresole Alba (CN), Racconigi (CN), Sommariva del Bosco (CN), Caramagna Piemonte (CN)
CAP: 10022
Pref. tel: 011
Codice ISTAT: 001059
Codice catasto: B791 
Nome abitanti: carmagnolesi 
Santo patrono: Immacolata Concezione 
Giorno festivo: 8 dicembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
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Carmagnola (in piemontese Carmagnòla) è una città di 26.550 abitanti, situata a 25 Km a sud di Torino, a cui appartiene come provincia.

Indice

[modifica] Personaggi celebri

Francesco Bussone detto Il Carmagnola nato nel 1380

[modifica] Eventi

Mercantico dell'antiquariato e dell'usato

La manifestazione è nata a Carmagnola nel 1987. Si svolge la seconda domenica di ogni mese, ad eccezione del mese di agosto nelle suggestive strade e piazze del centro storico ed aree limitrofe. Si tratta di un mercato del piccolo antiquariato, anticaglie, robivecchi, aperto in qualità di espositori sia a privati svuota cantine sia a commercianti. Gli espositori sono circa 400. È visitato da migliaia di amatori provenienti da tutto il nord Italia.

Fiera Primaverile

Fiera dei sapori antichi, con macchine agricole, zootecnia, gastronomia.

Ortoflora e natura

È una manifestazione dedicata al giardinaggio e all'orticoltura, si svolge tutti gli anni nei primi due fine settimana di aprile. Ha luogo nel parco della cascina Vigna in via s. Francesco di Sales. I principali temi trattati sono:

  • piante verdi e da fiore
  • sementi e piantine per vivaisti, floricoltori, orticoltori
  • erbe aromatiche, fiori ed erbe di montagna
  • tappeti verdi
  • fiori nell'arredamento
  • arredi, attrezzature ed impiantistica per orti e giardini
  • impiantistica ed arredi per verde urbano e parchi.

Sagra del peperone

Ogni anno, agli inizi di settembre, Carmagnola ospita la sagra del peperone, un evento importante non soltanto per la valorizzazione del prodotto tipico della città, ma anche perché permette di conoscere meglio le bellezze artistiche, le tradizioni e la cultura di Carmagnola. Da anni la sagra riscuote un crescente afflusso di pubblico: oltre alla tradizionale esposizione di peperoni e ai relativi concorsi, alle degustazioni, alla sfilata di "Re Povron" e la "Bela Povronera" e alle esibizioni dei gruppi folcloristici carmagnolesi si affiancano serate musicali e spettacoli di vari gruppi nonché un'area commerciale dedicata agli espositori.

Il Peperone di Carmagnola La pianta del peperone, conosciuta allora in Europa da poco più di un secolo, giunse a Carmagnola agli inizi del Novecento, introdotta da un orticoltore di Borgo Salsasio. Oggi il peperone di Carmagnola è una risorsa fondamentale per l'agricoltura e l'economia di questa zona ed è un alimento conosciuto ed apprezzato in Piemonte ed in tutta Italia. Vi sono quattro tipologie riconosciute dal Consorzio dei produttori che hanno denominazione di "Peperone di Carmagnola":

  • il quadrato (il bragheis),
  • il corno di bue (il lung),
  • la trottola,
  • il tumaticot.

Il peperone di Carmagnola è stato adottato da Slow Food come uno dei presidi della provincia di Torino, così come il coniglio grigio di Carmagnola.

Festa dell'Immacolata

Suggestiva processione religiosa dell'otto dicembre. È la festa del Santo Patrono di Carmagnola.

[modifica] Storia

Intorno al 1000, quando comparve per la prima volta nei documenti il toponimo Carmagnola, la città rientrava ancora sotto la giurisdizione degli Arduinici che governavano la marca torinese. Dal 1200 fino alla metà del Cinquecento Carmagnola restò assoggettata al dominio dei marchesi di Saluzzo, che sin dal primo momento apportarono modifiche sostanziali alla struttura cittadina, edificandovi il castello, racchiuso all'origine entro una cittadella fortificata, e cingendo lo stesso abitato urbano con mura e fossati. Durante questo periodo Carmagnola, la cui importanza strategica in senso militare venne progressivamente accrescendosi, poté beneficiare anche del grande impulso che il marchesato diede ai commerci e la stessa vita cittadina ne risentì positivamente in ambito culturale ed artistico.

Nella prima metà del Cinquecento il marchesato di Saluzzo, preso in mezzo alle guerre che videro opposti gli eserciti di Carlo V e di Francesco I, conobbe una rapida decadenza, insanguinato da lotte fratricide interne e sempre più sottomesso ai francesi. Carmagnola restò alla mercé di invasori e saccheggi: dapprima i lanzichenecchi di Carlo V, al tempo della prima terribile pestilenza del 1522, poi truppe francesi, spagnole e imperiali si alternarono nell'occupazione della città.

La battaglia di Ceresole (1544), vinta dai francesi sugli spagnoli, segnò la fine dell'agonizzante marchesato di Saluzzo. Durante il quarantennio di occupazione francese che ne seguì (1548-1588), fu portata a termine la trasformazione della città in piazzaforte fortificata, con l'introduzione di una seconda cinta muraria munita di bastioni.

Nel 1588 Carmagnola passò nelle mani dei Savoia, quando Carlo Emanuele I l'assediò e la tolse ai francesi, che se ne impadronirono nuovamente, però, nel corso del Seicento, durante la guerra civile tra madamisti e principisti. Fu in questo periodo (1637-1642), quando ancora non si erano sopiti gli effetti nefasti della peste del 1630, che vennero atterrati i tre grossi borghi originari posti a ridosso delle mura cittadine poiché in posizione tale da pregiudicare l'efficacia delle strutture difensive. Furono immediatamente riedificati ad un miglio circa di distanza dal centro fortificato, dove si trovano tuttora.

Nel 1690 la città fu occupata dal generale Catinat e il suo territorio devastato, ma nel 1691 Vittorio Amedeo II la riportò definitivamente entro l'orbita sabauda. Mentre le sue fortificazioni venivano demolite e con esse progressivamente scemava il ruolo strategico-militare, Carmagnola poté dedicarsi a sviluppare la sua vocazione agricola e commerciale, che le valse una notevole rinomanza in campo economico, legata principalmente alla coltura e alla commercializzazione della canapa e dei manufatti di tela e cordami, esportati in grande quantità verso la Liguria e il sud della Francia. Questa caratteristica di grosso borgo agricolo e commerciale si è mantenuta anche negli ultimi secoli, fino a che il processo di industrializzazione del secondo dopoguerra che ha generato una profonda trasformazione strutturale e sociale, in virtù della massiccia immigrazione e della rapida espansione urbanistica.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Un canto rivoluzionario

Un canto rivoluzionario, che riprende temi originari del Piemonte, divenuto molto popolare in Francia nel 1792, in occasione dell'arresto del re. Diffuso inizialmente nella zona di Marsiglia, raggiunse poi Parigi. Divenne, poi l'inno dei Sanculotti.

 Da Tradurre

Madam’ Véto = Marie-Antoinette Monsieur Véto = Louis XVI La Carmagnole, 1792


Madam' Véto avait promis,

De faire égorger tout Paris. (bis)

Mais le coup a manqué

Grâce à nos canonniers

Dansons la carmagnole

Vive le son vive le son !

Dansons la carmagnole

Vive le son du canon !



Monsieur Véto avait promis,

D'être fidèle à son pays. (bis)

Mais il a manqué

Ne faisons plus d'quartier

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Antoinette avait résolu,

De nous fair' tomber sur le cul. (bis)

Mais son coup a manqué,

Elle a le nez cassé

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Son mari se croyant vainqueur,

Connaissait peu notre valeur. (bis)

Va, Louis, gros paour,

Du temple dans la tour

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Les suisses avaient tous promis,

Qu'ils feraient feu sur nos amis. (bis)

Mais comme ils ont sauté

Comme ils ont tous dansé

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Quand Antoinette vit la tour,

Elle voulut faire demi-tour. (bis)

Elle avait mal au cœur

De se voir sans honneur

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Lorsque Louis vit fossoyer,

A ceux qu'il voyait travailler. (bis)

Il disait que pour peu

Il était dans ce lieu

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Le patriote a pour amis,

Tous les bonnes gens du pays. (bis)

Mais ils se soutiendront

Tous au son du canon

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



L'aristocrate a pour amis,

Tous les royalist's à Paris. (bis)

Ils vous les soutiendront

Tout comme de vrais poltrons

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Les gendarmes avaient promis,

Qu'ils soutiendraient tous leur pays. (bis)

Mais ils n'ont pas manqué

Au son du canonnié

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Amis, restons toujours unis,

Ne craignons pas nos ennemis. (bis)

S'ils vienn't nous attaquer,

Nous les ferons sauter

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Oui, je suis sans-culotte, moi,

En dépit des amis du roi. (bis)

Vivent les Marseillois,

Les Bretons et nos lois

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !



Oui, nous nous souviendrons toujours,

Des sans-culottes des faubourgs. (bis)

A leur santé buvons,

Vivent ces bons lurons !

Dansons la Carmagnole,

Vive le son, vive le son,

Dansons la Carmagnole,

Vive le son du canon !

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