Marzaglia 16/09/2000

Il racconto

Dopo averne parlato per un mucchio di tempo, finalmente e' arrivato il grande giorno. Alle 6:30 e' fissato il ritrovo davanti alla mia ditta, ma sia io che Diego arriviamo con qualche minuto di ritardo. In questa occasione sono solo, niente donna, anche se la pensero' per tutta la manifestazione :)Procediamo con il trasferimento delle cose da portare dalla macchina di Diego alla mia, tra cui il pesantissimo server Olivetti M380-XP5, e poi recuperiamo le ultime cose necessarie per il viaggio e gli scambi. Vado nel retrogarage a prendere il monitor Commodore per Amiga, che poi donero' a Lorenzo Fongaro, solo che ci metto 10 minuti per trovarlo, visto che di monitor ce ne saranno ormai una trentina, e naturalmente quello giusto e' sempre l'ultimo in fondo sullo scaffale in alto. Passiamo anche in ufficio a prendere la macchina fotografica ed un lettore CD-Rom SCSI che Diego aveva promesso a Vampire. Dopo questi piccoli preparativi, si parte alla volta dell'autostrada, con piccola sosta al bancomat, visto che praticamente ero al verde. Un viaggetto di 2 ore e mezza e siamo a Marzaglia. Entrando nel parcheggio, ormai affollatissimo, abbiamo la fortuna che i parcheggiatori, decisamente autoritari, ci sistemano nel parcheggio interno, quello vicino ai camper. Scendiamo, cominciamo a girare e poco dopo incontriamo altri retrocomputeristi e qui le prime foto. Dopo i convenevoli cominciamo con il nostro giro di ricognizione, e non si nota niente di interessante, almeno in modo particolare. Acquisto da un banchetto un portatile 8086 per 20K ed una stampante Data General decisamente piccola ma massiccia, per lo stesso prezzo. Dopo aver passato il banchetto di Alberto G, unico a vendere macchine di un certo livello, ritorniamo in zona ingresso, e poi raggiungiamo il gruppo di retrocomputeristi che ormai si e' creato dietro al banchetto di Fabio Borborini, uno dei riferimenti a Marzaglia per tutti gli amici retrocomputeristi. Dal banchetto di Luciano Paramithiotti, amico di Fabio Borborini, acquisto un portatile per 10.000 lire, che mi piace come costruzione. Poi si fa il primo viaggio a scaricare verso la macchina, giusto per non appesantire troppo il bagaglio. In un giro successivo sono irresistibilmente attratto da una stampante laser Digital un modello molto vecchio, forse uno dei primi, e decido di acqusitarla per la notevole cifra di 10.000 lire. Giriamo ancora qua e la', ma io non compro niente di particolare, al contrario di Diego che raccatta qua e la' un po' di roba; come gia' detto lo spazio per me comincia a scarseggiare. Ci illudiamo di poter mangiare un panino, ma al bar sono rimaste solo le briciole dei panini, e cosi' ci si deve accontentare di bere e mangiare un gelato, concludendo con il limoncello offerto da riccardo Romagnoli. Nel pomeriggio tutto passa abbastanza tranquillo, tra le chiacchere con i retrocomputeristi e le occhiate tra le bancarelle, fino a quando si va nel praticello esterno del parcheggio, dove il buon Luca Bradipi ci fa omaggio di una notevole quantita' di macchine, tra cui una splendida calcolatrice Canon molto piu' simile ad un computer che ad un calcolatore, ed altre cose. Poi arriva anche Stefano Becheri, con un bagagliaio colmo di macchine, di un livello tale che se avessimo messo assieme tutta marzaglia non saremmo riusciti ad ottenere un valore tale al contenuto del suddetto bagagliaio. In un batter d'occhio gli scambia avvengono, e la macchina si svuota. Riprendiamo poi il viaggetto in giro per le bancarelle, ma ormai non c'e' piu' niente. Prima che la fiera chiuda, prendo ancora dei concentratori seriali per terminali al prezzo irrisorio di 2.000 lire, poi ci sediamo al bar come al solito a prendere il gelato, per tirare sera. Piano piano i retrocomputeristi se ne vanno a casa, anche il mitico Riccardo Romagnoli ci lascia, scusato unicamente perche' era appena tornato dalla Francia. In serata io , Diego Lesen e Daniele Lena ci fermiamo a cena sulla strada tra Marzaglia e Modena, in una pizzeria sulla statale, dove Daniele tra un boccone di pizza e l'altro radiografa le cameriere del locale, che ovviamente meritavano la misurazione senza contatto del nostro prode retrocomputerista, in questo caso retro e basta. Terminata la cena, salutiamo Daniete e ci avviamo verso Novara, godendoci pero' lo spettacolo, prima di partire, di un fighetto con una Porche che volendo fare il figo con la ragazza, si esibiva invece in una splendida grattata. Viaggio tranquillo, una sosta in autogrill per bere e far bere la macchina, e poi via verso la meta. A mezzanotte e mezza circa siamo a Novara, scarichiamo la mia macchina su quella di Diego e poi, non resistendo alla tentazione, saliamo a scaricare la macchina fotografica ed a vedere le foto. Ed anche per oggi e' finita.