Il racconto di Alberto Rubinelli |
Sveglia alle 6:30, operazioni di toeletta, controllo ultimo alla lista delle
cose da fare, colazione a base di aria e via, alle 7:00 in punto esco di casa e
mi dirigo verso Vigevano, per prelevare Francesco Matassa, mio compagno di
viaggio. Il traffico e' sostenuto, nonostante il sabato mattina presto, ed
arrivo a Vigevano alle 7:30 passate. Da qui proseguo assieme a Francesco verso
la tangenziale ovest, e poi verso Marzaglia. Naturalmente all'uscita di Modena
Nord sbaglio strada, perche' invece che andare verso Marzaglia vado in direzione
Nupo (chi ha vissuto sa :) e cosi' come al solito devo fare un'operazione di
rettifica del percorso: e' inutile, senza la navigazione di Diego sbaglio sempre
:)
Verso le 9:30 facciamo il nostro ingresso a Marzaglia, ed una volta tanto
riusciamo a parcheggiare in un modo decente, non come e' capitato a volte in
posti incredibili. E' noto a tutti i partecipanti come i parcheggiatori di
Marzaglia siano una delle piaghe piu' terribili, con i loro algoritmi di
suddivisione del carico di auto in ingresso nei vari parcheggi disponibili.
Appena arrivati ci vengono incontro Giorgio Morocutti e Paolo (penso Ferrari),
che stanno gia' caricando. Cominciamo il giro delle bancarelle, e gia' appena
dentro all'ingresso, il solito banchetto dal camice bianco sforna una bella
serie di tastiere HP vecchio tipo, quelle con un click ed un tatto favoloso,
oltre naturalmente ad essere americane; ne porto via 6 con la modica somma di
due euro (in totale). Proseguendo incontriamo man mano i vari retrocomputeristi,
ed abbiamo modo di vedere che la fiera non e' male; certo, non ci sono pezzi
favolosi, cose incredibili, ma si trova tanto, ma veramente tanto di utile, ed a
prezzi piu' che onesti. Proseguendo nel nostro giro notiamo che la parte finale
del percorso quest'anno e' stata modificata, infatti prosegue verso destra e non
verso sinistra come negli anni passati, segno inequivocabile di una svolta
politica :) In questa nuova parte appunto mi fermo ad un banchetto, che scopro
poi essere quello del nostro Andrea Liverani, sul quale fa bella mostra di se un
Epson HX-20; visto lo stato intonso della macchina e visto che non l'ho mai
avuta e l'ho sempre desiderata, decido di superare lo scoglio del prezzo e di
acquistarla. Dopo un altro giretto tra le bancarelle, ritorniamo dalla prima,
quella del tipo con il camice bianco, e prima Francesco e dopo io, acquistiamo
un bel 486DX2/66 IBM, apparentemente ben configurato, al prezzo irrisorio di 4
euro. Altro scarico in auto, altri incontri e poi si comincia a scambiare il
materiale, anche per alleggerire le auto desiderose di accogliere quanto si
trova a Marzaglia. Arrivato mezzogiorno e' giusta una pausa, anche perche' i
primi sintomi della fame si fanno sentire. Il bar ha cambiato gestione, ed un
tavolo pieno di cose buone ci attende: mi prendo un trancio di pizza,
decisamente ben farcita e gustosa, un panino, nel quale il salame era al minimo
per far sentire il gusto, ed una brioches ripiena di marmellata, decisamente
buona; un litro di acqua minerale frizzante per dissetarsi e via, verso altri
giri. Nel pomeriggio faccio del gran girare, senza trovare nulla di
interessante, salvo un Philips Telematico, del quale ho sempre sentito parlare,
e che finalmente posso acquistare , da una bancarella lungo il percorso
principale. La fiera man mano perde di entusiasmo, i bancarellari cominciano a
raccogliere ed andarsene, il fiume di gente si riduce, e quindi cominciamo la
parte di scambio piu' sostanziosa, trasferendoci nel prato dove abbiamo
parcheggiato le auto. Trasferisco un carico di merce dalla macchine di Felice
Dursi, che verra' tenuta in conto deposito per un po' di tempo, carico un hub
Synoptics che mi arriva da Luca Gremese e poi distribuisco i miei pacchettini a
tutti i retrocomputeristi, spuntando man mano dalla lista.Facciamo qualche foto,
spariamo un po' di cavolate e poi alcuni restano sul prato, io vado al bar con
altri per un gelato, il tutto mentre si aspetta l'ora di cena. Mentre si gioca
con il cane del campeggio e si fanno gli ultimi recuperi delle cose abbandonate,
telefono alla Sfinge per prenotare per 25 persone; in realta' saremo solo 21, ma
visto il trattamento penso che un piccolo errore ce lo possano concedere. Dopo
una mezzoretta di chiacchere ci dirigiamo alle auto, e dopo aver caricato le
ultime cose si procede a formare la carovana verso la pizzeria trattoria
"La Sfinge", meta abituale delle nostre cene. Risolto il problema del
parcheggio, lungo la trafficatissima via Emilia, ci accomodiamo nel locale, alla
tavolata per noi allestita. Purtroppo e' presente in sala solo la cameriera
peggiore, decisamente acida ed antipatica, che comincia con le sue solite
ordinazioni alla cavolo, e che nonostante ci lamentiamo, ci tocca subire.
Finalmente ordiniamo il primo giro, ed inganniamo l'attesa parlando di tutto un
po', fino a quando arrivano i piatti. Io apro con un primo di pappardelle alle
noci, proseguo con una pizza alla salsiccia e funghi, quindi un affogato
all'amarena , per finire con il caffe'. Purtroppo , a giudizio unanime,
questa volta la qualita' del cibo, oltre che quella evidente del servizio, e'
peggiorata in modo notevole rispetto alle altre volte, al punto che nessuno e'
soddisfatto ed alcuni accuseranno anche problemi di stomaco. All'alba della
mezzanotte e mezza lasciamo il locale, ci salutiamo sul piattale antistante, e
dopo aver atteso per un quarto d'ora l'attraversamento della via Emilia,
prendiamo la via del ritorno. Traffico presente ma fluido, tempo ottimo,
torniamo senza problemi alle nostre dimore. Una sosta in autogrill per un po' di
caramelle alla menta, una da Francesco, per scaricare lui ed i suoi acquisti, e
poi finalmente a casa ed a nanna.
Anche questa Marzaglia e' stata una piacevole giornata passata tra amici, una
boccata di ossigeno nella settimana lavorativa. Grazie a tutti per esserci stati
ed avermi fatto compagnia :)