Il viaggio
La sveglia e' per le ore 4.30 del mattino, una levataccia.
Complicata anche
dal fatto che mio fratello torna da Parigi a mezzanotte. Comunque
sono
carico, ho voglia di queste giornate dedicate al mio hobby per
rilassarmi un
po' e rompere la routine quotidiana. Dopo essermi sincerato
quattro volte
che mio fratello avesse puntato correttamente la sveglia
finalmente mi
addormento. Al suono della sveglia balzo giu' dal letto,
scrollone a mio
fratello e via. La prima tappa e' a Desenzano a casa di Michele,
l'appuntamento e' per le 6.00. Partiamo alle 5 sperando di aver
stimato bene
i tempi, in effetti non c'e' in giro nessuno e alle 6 in punto
entro in
Desenzano, breve telefonata per le ultime dritte e raggiungo la
casa di
Michele. Veloce travaso delle valigie nel baule capiente,
ovviamente :-),
dell'auto di Michele. Decido di portare con me l'Olivetti M10 che
il buon
Busi ha riparato, invece di lasciarlo sulla mia auto, sperando in
qualche
scambio. Michele porta con se' invece un Olivetti M20 completo ed
un paio di
terminali Videotel, anche lui spera di fare qualche scambio
interessante.
Si parte! Non c'e' traffico, la macchina e' veramente
confortevole, mio
fratello ovviamente dorme.
Io e Michele parliamo di un po' di tutto, si ride e si scherza,
la strada
fila via veloce. Alle 8.30 circa siamo al Brennero, fa un freddo
invernale,
ma la tappa e' quasi obbligatoria, dobbiamo comprare l'adesivo
per
l'autostrada austriaca e cambiare un po' di soldi. Via di nuovo,
purtroppo
l'autostrada austriaca si rivela molto lenta, i limiti di
velocita' sono
molto bassi e preferiamo rispettarli, in compenso il paesaggio e'
fantastico, ormai verde intorno a noi, ma carico di neve sulle
cime piu'
alte.
Finalmente si arriva al confine con la Germania, finalmente si
puo' andare
un po' piu' veloci, Michele non aspettava altro. Purtroppo piove,
e di nuovo
i limiti di velocita' ci rallentano, comunque i radar non mancano
ed e'
meglio non rischiare. Ore 10.20 siamo a Monaco, ora c'e' solo il
problema di
trovare albergo e fiera. Disponiamo delle indicazioni prese dal
sito VCFe e
di una guida del touring del 1968 completa di piantina, non molto
dettagliata, di Monaco. Sulla guida leggo che "nel 1972 si
terranno le
Olimpiadi". Si tribola un po', ma alla fine riusciamo a
trovare l'albergo.
Ci fiondiamo nell'albergo, tanto per mollare i bagagli, e poi a
passo di
carica ci dirigiamo verso la fiera.
La fiera - Giorno I
Una strada sterrata piena di pozzanghere porta l'indicazione
"VCFe 2.0", e'
per forza la strada giusta, ma resto un po' perplesso.
Percorriamo la
strada, in fondo c'e' un vagone ferroviario abbandonato che
sembra essere
stato sottoposto alla rimozione dell'amianto, sono sempre piu'
perplesso. Le
indicazioni ci indicano un marciapiede che scende verso una
piccola
costruzione, ora sono molto perplesso.
Entriamo nella costruzione, ci avviciniamo alla biglietteria,
facciamo il
biglietto per tutte e due le giornate. e' una palestra, e'
piccola! Inizio a
pensare che mi sono fatto 5 ore di macchina per niente! Gli occhi
scorrono
sulle macchine esposte preoccupati.... Ehi ma quello cos'e'....
non sara'
mica ... un PDP 8!!! Uao! Mi fermo a guardare un'altra macchina:
un Altos
580. Il suo proprietario si alza dalla sedia e mi dice qualcosa,
gli chiedo
di parlarmi in inglese: e' fatta! Mi fa segno di accomodarmi
sulla sedia ed
in perfetto inglese mi spiega la storia di questo computer,
mentre lui parla
io pasticcio un po' con la sua macchina, mi sento a casa. Mi
racconta che
questo computer e' del 1981 ed e' stato usato fino al 1992!!
E' stato
riacceso una settimana prima della fiera ed e' in perfetto stato!
A fianco
c'e' un Horizon, dall'altro lato le macchine Hp di Gaby, un 85A
ed un 9000
veramente imponente!
Incontriamo nel frattempo gli altri italiani: Alberto Rubinelli,
Richy e
l'altro Alberto, Cavalcoli. Rubinelli ci fa subito notare l'alto
livello
qualitativo della fiera, concordo pienamente con lui. Intanto mi
avvicino al
PDP 8 che non solo funziona, ma e' amorevolemente seguito dal suo
proprietario che lo sa anche utilizzare. C'e' un lettore di
nastro perforato
che e' mitico, oh cosa vedo li a fianco? Un IMSAI 8080! L'ho
sempre visto
solo in fotografia, e' bello, sprigiona storia da tutti i pori.
Il
proprietario del PDP 8 ci mostra fiero alcuni pezzi della sua
collezione,
tra cui una valvola di una Zuse machine. A fianco del PDP 8 poi
ci sono dei
rottami, non capisco neanche cosa sono, boh non mi dicono nulla,
sono solo
grossi ed ingombranti. Proseguo il mio giretto, c'e' un bancone
di macchine
mai viste, sono piccole, dovrebbero essere degli home computer.
Ci
avviciniamo, i ragazzi che espongono son ben contenti di spiegare.
Su un
televisore vedo un listato di un programmino basic, 15 colonne
per 5 righe,
una roba veramente minimale, solo che non riesco a capire qual'e'
il
computer collegato, c'e' solo una scheda con un po' di componenti
ed una
tastiera fatta in casa, che roba e'? Cavalcoli scopre che e' un
kit della ex
DDR che uno dei ragazzi ha costruito, praticamente tutto il
bancone e'
dedicato alle macchine della ex Germania dell'Est.
Proseguiamo il giro, c'e' un Osborne 1, peccato non verra' mai
acceso, un
po' di Archimedes, una Canola con lettore di schede perforate,
per i
dettagli fate un giro sulle foto. Ci accorgiamo che manca Stefan,
uno dei
piu' conosciuti collezionisti tedeschi, che doveva esporre tutta
una serie
di cloni Sinclair dell'Est Europa. Chiediamo informazioni e
veniamo a sapere
che non sara' presente per motivi familiari.
A questo punto notiamo il banchetto dove si vende. Una visitina
e'
d'obbligo! Ci sono alcune cose interessanti, Alberto e' attirato
da uno
strano sistema: Robotron 5120 (credo), ma il prezzo e' un po'
alto e Alberto
e' indeciso, io invece sono attratto da un Commodore 4032, molto
ben tenuto,
chiedo il prezzo: 200 marchi. Non economico, ma neanche
esagerato, diciamo
un prezzo da collezionista non da retrocomputing, e' un po'
troppo per me,
decido di pensarci su. Ci sono alcune calcolatrici Commodore,
Texax TI74,
alcune cartucce giochi per Atari 2600. Ci rendiamo conto che non
ci sono
colpacci da fare, se si vuole qualcosa bisogna cacciare la grana.
Ci facciamo la prima birra, il bello dell'esposizione e' che c'e'
anche un
bar adiacente. Michele decide di andare a prendere il materiale
per gli
scambi che ci siamo portati. Ne approfitto per prendere possesso
della
camera in albergo, noto cosi' anche una "Internet-raum"
che mi suona bene.
Cosi' prendiamo l'M20, i due terminali ed il mio M10 e torniamo
alla fiera.
Fortunamente l'albergo e' proprio vicino. Esponiamo i nostri
pezzi. E devo
dire che non passano inosservati, anzi. Stranamente i pezzi piu'
osservati
sono proprio i terminalini, Michele sfodera il suo inglese ed
intrattiene
piu' persone, inizia anche a distribuire biglietti da visita, e
rilascia
anche una intervista ad un giornalista locale, in pratica
raccoglie un
sacco di contatti. Ci facciamo la seconda birra.
C'e' un personaggio che si aggira nella fiera che scopriamo
essere
l'organizzatore: si tratta di Hans. E' molto disponibile e si
intrattiene a
chiaccherare con noi. Nel frattempo il tipo del banchetto delle
vendite si
fa un giretto nella fiera, e dove si ferma? Proprio davanti al
mio M10, mi
chiede se voglio venderlo: ovviamente no, preferirei fare uno
scambio, mi
dice che ci deve pensare e se ne va. A questo punto e' ovvio
puntare al suo
4032, cerco Michele, mi voglio far aiutare, il mio inglese non e'
cosi'
buono. Dico a Michele di offrire il mio M10 piu' al massimo 50
marchi in
cambio del 4032. Andiamo al banco del tipo ed iniziamo la
trattativa....Michele gesticola e parla (due birre sono due birre),
il tipo
e' interessato, sembra filare tutto per il meglio, alla domanda
quanti
marchi oltre l'M10 il tipo risponde: 50. Perfetto! Ok, accordo
fatto, sto
per prendere il portafoglio per dare i 50 marchi quando il tipo
piu' veloce
di me, estrae i 50 e me li da, sono interdetto guardo Michele che
guarda me,
guardo il tipo, l'imbarazzo sta salendo, vorrei ridere ma mi
trattengo, vado
a prendere l'M10 e lo porgo al tipo tutto soddisfatto, siamo
tutti e due
contenti e soddisfatti, meglio di cosi!. Il viaggio a Monaco vada
come vada
e' gia' in positivo.
Hans, l'organizzatore, nota l'M20 di Michele, sono dieci anni che
lo sta
cercando! Si prospetta un altro bello scambio, Hans invita
Michele a vedere
la propria collezione da cui poter prendere una delle macchine
che ha
doppie. Michele dall'alto delle sua poderosa collezione accetta,
guardandomi
come per dire "sicuramente avro' gia' tutto!" e mi
invita a seguirlo "cosi'
se non c'e' niente per me, magari tu trovi qualcosa", ottimo!
L'appuntamento
e' per le 18.30, cioe' al termine della fiera.
Nel frattempo quei rottami che avevo visto alla mattina, si sono
rivelati
essere pezzi di un IBM 4331 che viene ricostruito all'interno
della fiera.
Attivita' sicuramente non facile, i cavi da collegare sono tanti
ed il peso
del bestione e' notevole..
Alle 17.30 decidiamo di tornare all'albergo, sono in piedi dalle
4.30 e la
stanchezza inizia a farsi sentire. Raccogliamo cosi' tutto il
materiale che
abbiamo acquistato:
Commodore 4032
Calcolatrice Sharp completa di lettore cassetta e stampantina
Calcolatrice Texas Ti74
Cartone con cartucce giochi, piu' di 40
Due Apple Profile guasti ed una scheda profile
Una console di produzione tedesca
e lo portiamo in macchina.
E' il momento di una bella doccia e di un po' di riposo, dobbiamo
tornare
per il nostro appuntamento con Hans per le 18.30. Spero di
sbrigare in
fretta questa faccenda, vorrei fare un giro per Monaco. Alle 18.30
siamo
puntuali alla fiera, ma Hans ed i suoi amici stanno mangiando. Ci
invitano,
ma non c'e' posto per tutti e non vorremo disturbare,
l'appuntamento viene
cosi' spostato alle 20.30. Ci dividiamo, io e Michele dobbiamo
cenare in
zona, mentre gli altri si possono permettere una visitina del
centro di
Monaco.
Dopo una bella cena, in un ristorante italiano perche' nei
dintorni c'erano
solo quelli, alle 20.30 puntuali nuovamente in fiera. Hans sembra
indaffarato in mille faccende, io comincio a spazientirmi, dov'e'
finita la
precisione tedesca? Ma in effetti Hans e' molto preso,
organizzare un evento
non e' facile. Finalmente alle 21 si parte per la collezione di
Hans, ma non
dovevamo essere solo noi? Siamo una comitiva di 4-5 auto.
La collezione di Hans
In auto con noi, c'e' un ragazzo americano Samuel, e' il
fondatore del VCF
americano! Uao!
Dopo circa 20 minuti raggiungiamo il magazzino dove Hans tiene la
propria
collezione, durante il viaggio io e Michele ci chiediamo se
potremmo
organizzare qualcosa di simile o addirittura migliore, in fondo
nella fiera
non c'erano Sinclair e neanche Apple II.
Saliamo alcune rampe di scale tutti in fila indiana seguendo
Hans, si apre
una porta, una seconda, ora c'e' una grata, eccoci arrivati ....
oooooooohhhhhh!! Uuuuaaaaaoooo!
Michele da sfogo a tutto il repertorio conosciuto di madonne in
bresciano,
toscano e qualche cosa in romano. Neanche nei miei sogni migliori
avevo mai
immaginato qualcosa di simile, scaffali alti 4 metri e lunghi 15,
pieni di
computer! Appena dentro vedo lo scaffale Apple .... Lisa , Apple
III , IIc,
IIe, IIplus e di fronte lo scaffale Commodore ... due Pet 2001,
4032, 8032,
8096, 720....
Io e Michele, ma anche tutti gli altri, ci muoviamo tra gli
scaffali... e'
tutto un echeggiare di ooohhh!
Vedo macchine che ho sempre solo visto in foto, ho preso in mano
un C64 gold
edition, ho accarezzato un PET 2001, ho digitato su una tastiera
di un Lisa.
Molte cose sono chiuse in scatoloni, il buon Hans, molto
orgoglioso, e chi
non lo sarebbe, le apre e ci fa vedere i suoi pezzi migliori.
Michele si fa
mostrare una PASCAL, un SWTPC, 6 Kim 1, un M6800. Nel suo
magazzino ci sono
almeno 20 persone che si aggirano tra gli scaffali, ma non sembra
per niente
preoccupato. Vedo anche uno "stupid Altair" come lo ha
definito il ragazzo
americano. C'e' uno scaffale con sei Ti99 inscatolati, un altro
con tre
Osborne 1 e quatto Keypro 4, insomma la quantita' e la qualita'
del
materiale e' notevole, Michele ha solo l'imbarazzo della scelta....
opta per
un Enterprise 64, ma il pezzo e' unico dovra' quindi attendere
che Hans se
ne procuri un altro. Hans colleziona computer dal 1983, il suo
primo
computer acquistato per la collezione e' stato un PET 2001,
numero di serie
10004, la numerazione parte da 10001. Purtroppo non ha un sito e
neanche un
inventario delle macchine, lui stima di avere tra le 400 e le 500
macchine.
Ha subito un furto in casa, uno strano furto... gli hanno preso
un monitor
per il Sirius e gli hanno strappato la scatola originale di un C116.
Michele
comunque non esce a mani vuote, Hans gli ha regalato la
stampantina per la
Ti74 ed una cartuccia per il Vectrex. Sono ormai le undici,
ho sonno, siamo
gli ultimi rimasti, purtroppo Hans non vende, o per fortuna,
avrei potuto
lasciarci un capitale, cosi' ce ne andiamo con la promessa di
qualche
scambio. Michele riesce a prendere accordi di "Lunga e
duratura amicizia"
con Hans e
vari accordi commerciali con Samuel.
La fiera - Giorno II
Dopo una bella dormita, mi faccio una colazione come si deve,
vorrei fare un
giro in centro, ma Michele vuole partire presto, per cui niente
da fare.
Torniamo alla fiera, ormai siamo di casa, il 4331 e' montato, nel
pomeriggio
dovrebbero accenderlo, peccato non ci saro'. Alcuni degli
espositori se ne
sono andati, pero' in giornata dovrebbero arrivarne di nuovi.
Inizia anche
una conferenza sulla Silicon Valley, ma e' in tedesco, nel primo
pomeriggio
e' prevista anche una gita per vedere un Cray. Iniziamo a
salutare, sono
stati tutti molto cordiali. Facciamo le solite foto di gruppo
prima con Hans
e Samuel, poi tutto il gruppo degli italiani. Salutiamo anche i
colleghi
italiani che invece si possono fermare di piu'.
Il ritorno
Partenza ore 12.00 con una bella giornata di sole, Michele ne
approfitta per
farci vedere a quanto arriva la sua auto, in Germania si puo',
210. Dopo
arriva di nuovo l'Austria e la velocita' e' di nuovo noiosa, io
mi faccio un
pisolino. Siamo tutti un po' stanchi, alle 17 siamo nuovamente a
Desenzano,
trasbordo il mio 4032 e mi dirigo verso casa. Il giudizio
dell'esperienza
non puo' che essere positivo, ho visto macchine davvero
interessanti che
chissa' quando mi capitera' ancora di vedere, ma soprattutto ho
conosciuto
altre persone con il mio stesso hobby con le quale chiaccherare e
scambiare
materiali ed esperienze.
Ciao
Tiziano
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